Ecco alcuni aspetti importanti da considerare nella scelta degli ibridi di mais per la stagione 2024
In breve
È stata recentemente pubblicata una nuova circolare da parte del Ministero dell’Agricoltura che chiarisce alcuni aspetti importanti relativi alla nuova PAC, tra cui tempistiche di applicazione della misura e la gestione delle colture secondarie.
La nuova PAC prevede tra le diverse misure obbligatorie, o di “condizionalità rafforzata”, l’obbligo della rotazione colturale per i seminativi (BCAA7).
Il Ministero dell’Agricoltura ha recentemente chiarito con una comunicazione ufficiale (circolare MASAF-23.1.24 disponibile al link qui sotto) le tempistiche di applicazione di tale misura: la decorrenza sarà a partire dall’anno di domanda 2024, che rappresenta quindi “l’anno zero” per il conteggio e dunque il 2025 sarà il primo anno su cui verrà effettuato il controllo della rotazione. Quanto fatto nel 2023 non è influente al fine di tale conteggio.
Scarica qui la comunicazione ufficiale circolare MASAF-23.1.24 del Ministero dell’Agricoltura
Il Ministero, inoltre, ha chiarito un altro aspetto importante: la semina di colture secondarie, come le colture di copertura o “cover crop” (ad es. senape o rafano) è considerata valida per il rispetto della rotazione, se tali colture rimangono in campo per almeno 90 giorni.
Non è dunque necessaria la raccolta di tali colture ed è resa possibile la pratica del sovescio, che, oltre a migliorare numerosi aspetti agronomici e di fertilità del suolo, renderà possibile la preparazione del letto di semina per una coltura di primo raccolto come il mais nella stagione seguente.
Non è reso obbligatorio l’utilizzo di seme certificato per il rispetto di tale misura, a differenza delle colture a premio di pagamento accoppiato (verificare con la propria associazione di categoria in caso di adesione a programmi PSR specifici).
Lo schema Coltura Primaria (mais) - Coltura Secondaria (cover crop) - Coltura Primaria (mais) potrà dunque essere ripetuto per più anni, dando la possibilità alle aziende agricole di pianificare una successione colturale che permetta di massimizzare le produzioni, e dunque il reddito.
STAGIONE 2024, COSA ASPETTARSI SUL FRONTE CLIMATICO?
Si sono appena concluse due stagioni molto sfidanti dal punto di vista climatico, seppur molto diverse tra loro. Il 2022 è stato sicuramente caratterizzato da una forte siccità e carenza idrica, in parte risolta nel 2023, dove gli eventi temporaleschi estivi abbattutisi sulle principali aree maidicole del Nord Italia hanno messo a dura prova le varie colture, con forti venti e fenomeni grandinigeni diffusi.
Cosa aspettarsi per il 2024? Sul fronte idrico i segnali sono incoraggianti, il livello dei principali bacini idrici nella Pianura Padana è in linea, o superiore alla media pluri-anno (2006-2020 Fonte: Arpa Lombardia Bollettino 01-14, Arpa Piemonte 24-01) e decisamente migliore degli ultimi due anni appena trascorsi.
Un altro dato importante da notare è l’aumento delle temperature medie a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, da cui consegue l’aumento dei GDU (gradi utili), per la crescita e sviluppo delle colture vegetali. Questo aspetto, insieme all’aumento della radiazione solare registrata, aumenta la possibilità da parte di piante ad alta efficienza fotosintetica come il mais di convertire tale energia, e, di conseguenza, completare con più velocità il ciclo biologico-produttivo.
MAIS: QUALE CICLO SCEGLIERE?
La scelta del miglior ciclo del mais non può prescindere dagli aspetti menzionati finora. Se parliamo di mais da trinciato, sia esso dedicato alla zootecnia o alla produzione di energia, la possibilità di seminare cicli pieni di classe FAO 600 e 700 garantisce molteplici vantaggi rispetto ad altri cicli più precoci:
- Ottimizzazione della produzione e delle UFL necessarie (migliori produzioni sostanza secca/ha)
- Migliore resistenza ai fenomeni estremi (Ibridi DKC selezionati appositamente per la sicurezza di investimento)
- Migliore qualità dell’insilato, ovvero materia utile da portare in stalla/biogas (amido e fibra altamente digeribili)
Considerando gli aspetti appena citati: l’aumento dei GDU e della radiazione ha portato a un sostanziale avvicinamento dei cicli di maturazione tra un ibrido tardivi (classe FAO 6-700) e un ibrido “precocissimo” (classe FAO 300) con guadagno in termini di anticipo di raccolta di circa 15 giorni, poco influenti in termini di risparmio di costi colturali (massimo un’irrigazione). Considerato il sostanziale differenziale di resa e agronomici che ancora ci sono tra le due tipologie di ibrido, ridurre il ciclo non è ancora una scelta vincente.
Se invece guardiamo gli ibridi per la produzione di granella, la scelta può essere molteplice in base alle esigenze aziendali e varie situazioni agronomiche. Per una coltivazione di primo raccolto, i cicli FAO 600 garantiscono ancora le migliori rese in ambienti di fertilità e possibilità irrigua. Importante scegliere ibridi che oltre alla produzione, garantiscano agronomici di qualità e una buona sanità alla raccolta (Scopri gli ibridi Dekalb FieldShield)
Sicuramente i cicli FAO 500 hanno migliorato notevolmente le prestazioni grazie a dedicati programmi di miglioramento genetico e possono ad oggi rappresentare una valida alternativa sia in ambienti di media e buona fertilità per differenziare il rischio grazie a:
- Anticipazione fioritura (fase di maggior sensibilità agli stress per il mais)
- Anticipazione della raccolta (riduzione rischio infezioni fungine micotossigene)
Cicli FAO 300 e 400 invece sono cicli utili per ambienti non irrigui e/o per semine di secondo raccolto.
Scarica qui la comunicazione ufficiale circolare MASAF-23.1.24 del Ministero dell’Agricoltura