Mais, i risultati dei campi prova Dekalb regione per regione 1-feb-2024

Per studiare il comportamento dei propri ibridi, Dekalb organizza ogni anno diversi campi prova in giro per l'Italia. La produttività, di granella o di trinciato, è frutto infatti dell’interazione tra il potenziale genetico, le tecniche agronomiche e l’ambiente in cui la pianta si sviluppa.

 

Grazie ai dati regionali pubblicati sul sito Dekalb, ogni agricoltore è in grado di valutare le performance degli ibridi nei diversi areali e in questo modo può scegliere quello che meglio si adatta alle condizioni della propria azienda.

La produttività di un campo di mais è frutto dell'interazione tra seme, terreno, clima e gestione agronomica. Ogni ibrido, infatti, si comporta diversamente a seconda del suolo in cui cresce o delle condizioni ambientali locali. E non è detto che una varietà che ha fatto bene in un'azienda agricola offra le stesse performance anche nelle altre.

 

campo mais

 

Per studiare il comportamento dei propri ibridi nei diversi contesti produttivi, Dekalb ogni anno organizza dei campi prova, dalla Lombardia fino alla Basilicata, mettendo alla prova le proprie genetiche nei differenti areali.

 

Consultando i dati pubblicati sul sito Dekalb, ogni agricoltore è così in grado di individuare l'areale più vicino al proprio e in questo modo può valutare, tra il vasto assortimento di genetiche offerte da Dekalb, quelle che meglio si adattano alla propria azienda.

 

Il Catalogo mais Dekalb 2024

Il catalogo Dekalb offre una vasta scelta di ibridi, sia da granella che da trinciato, sia di primo che di secondo raccolto. Un assortimento che risponde alle esigenze di qualunque azienda agricola, da chi trincia per la stalla, fino a chi produce granella per uso alimentare.

 

catalogo prodotti

Tra gli ibridi da granella, novità del 2024 è il DKC6131, un ibrido adatto a tutti i tipi di terreno, ideale per chi cerca una spiga sana e con caratteristiche molitorie in linea con le richieste dell'industria di trasformazione. Sempre nel segmento dei mais da granella si trova il DKC6092, un classe FAO 500 che coniuga rese elevate e sanità della spiga. Un ibrido per tutti i tipi di terreno, con un apparato radicale robusto e un elevato potenziale produttivo.

 

Anche DKC6503 e DKC6715 sono specificamente pensati per la filiera alimentare. Il DKC6503 è un classe FAO 600 caratterizzato da una superiore qualità della granella, ottima sanità di spiga ed elevata stabilità produttiva in tutti gli areali di coltivazione, anche a minor potenziale. Adatto a tutti i tipi di terreno, rientra nella gamma Field Shield, costituita da soluzioni geneticamente avanzate che uniscono un'elevata tolleranza agli stress biotici e abiotici con una resa potenziale superiore.

 

Il DKC6715, anche questo classe FAO 600, è invece pensato specificatamente per condizioni di ottima fertilità, dove massimizza le rese e offre un'ottima qualità della granella, oltre ad un'eccellente tolleranza al Fusarium.

 

Altri ibridi Field Shield sono il DKC6812, pensato per avere produzioni in tutti i tipi di terreno, in tutti i contesti produttivi. E il DKC6228, ideale per i terreni fertili e punto di riferimento per la tolleranza al Fusarium.

 

Tra gli ibridi da trinciato troviamo il DKC7084, il DKC7023 e il DKC7034. Tutti classe FAO 700, tutti con il marchio Field Shield. Oltre a questo, il DKC7034, per le sue caratteristiche uniche di digeribilità della fibra, amido e produzione di sostanza secca, ha ricevuto anche il marchio Silo Extra, riservato solo agli ibridi che offrono le migliori performance in stalla e nei biodigestori. Il DKC7034 è una novità 2024 ed è caratterizzato da prolungato stay-green, produzioni di sostanza secca elevate e cariossidi profonde, con una componente sostanziale di amido.

 

Per chi cerca ibridi da secondo raccolto sono stati invece provati in campo il DKC6731 e il DKC6492, entrambi caratterizzati dal marchio Silo Extra. Il DKC6731 è un ibrido flessibile, ideale per i produttori di mais ad attitudine zootecnica, che anche in seconda semina offre produzioni da campione. Mentre il DKC6492 si adatta bene a tutti i terreni e coniuga sia produzioni che qualità, sia in granella che in trinciato.

 

Otto regioni a confronto: ad ognuno il suo mais

cartina risultati produttivi

Il Piemonte si conferma essere una regione ideale per la coltivazione di mais, con produzioni eccellenti in tutte le sei aziende agricole testate, tra le quali ha spiccato quella di Antonello e Alberto Bollero, di Feletto (Torino), che ha sfondato quota 200 quintali ad ettaro (umidità 25,14%) grazie al DKC6808seminato a 9,5 piante ad ettaro. Buone anche le produzioni del DKC6715, arrivato a 196,5 q/ha con il 21,97% di umidità.

 

In Lombardia Stefano Tomasi, di Asola (Mantova), ha raggiunto una media produttiva con gli ibridi classe 600 di quasi 187 quintali ad ettaro.
Ottime performance per DKC6715, che ha raggiunto i 195,5 q/ha, e il DKC6812, che ha sfiorato quota 190 e il DKC6808.

 

In Veneto lo scettro della produttività lo ha guadagnato Fabio Perin, dell'omonima azienda di Vedelago, in provincia di Treviso, che ha avuto una resa media secca di 171,51 quintali ad ettaro, con punte di 189,20 quintali (umidità al 19,6%), realizzati con il DKC6812 seminato a 7,8 semi per metro quadro.

 

In Friuli a fare meglio è stato il DKC6731, che ha fatto portare a casa all'azienda Dalla Libera Gianluca di Vivaro (Pordenone), ben 178,10 quintali ad ettaro (umidità del 24,8). Un’azienda che comunque ha avuto una resa media di 159,43 q/ha. Mentre l'azienda Casali Case Nuove di Ronchis (Udine), che ha testato i mais da trinciato, ha toccato con mano le potenzialità della novità DKC7034, miglior ibrido del campo con quasi 700 q/ha di peso fresco prodotti con il 34% di sostanza secca.

 

Scendendo lungo lo Stivale le performance degli ibridi Dekalb tengono nonostante gli areali meno favorevoli. In Emilia Romagna la bilancia segna 150 q/ha (umidità 17,8%), ottenuti grazie al DKC6131 presso l'azienda agricola Fornasari Amos, Mario, Guglielmo, Pietro e Renato di Caorso, in provincia di Piacenza, dove la resa media è stata di 133,20 q/ha con umidità media al 15,73%.

 

In Toscana vince la sfida della produttività la società agricola Carraro di Pisa, che ha ottenuto 135,7 quintali ad ettaro (umidità al 12,7%) con il DKC5110 seminato a 7,5 piante al metro quadro. Mentre in Molise l'unica azienda agricola testata, l'az.agr. Fratelli Nardolillo di Venafro (Isernia), ha ottenuto produzioni ragguardevoli, pari a 173,7 q/ha (umidità al 17%) grazie al DKC6808.

 

Infine, in Basilicata l'azienda agricola Lauria Angelo di Tramutola (Potenza), è arrivata a produrre 187 quintali ad ettaro di sostanza secca in trinciato con l'ibrido DKC6827, seminato a 8,9 piante al metro quadro.

 

Mais, scegli chi ti segue sempre

La genetica non è l’unico elemento per il successo. Avere buoni ibridi è la base per produzioni soddisfacenti sotto il profilo qualitativo e quantitativo, ma per eccellere serve anche altro. E Bayer mette a disposizione degli agricoltori i suoi prodotti per la difesa, le sue soluzioni biostimolanti e gli strumenti digitali.

 

Il supporto di Bayer parte fin dal seme, con Acceleron, la concia che permette di unire alla difesa insetticida e fungicida anche la biostimolazione, per avere piante con un apparato radicale più sviluppato e performante, in grado quindi di resistere meglio agli stress e nutrirsi in maniera ottimale.

supporto dekalb

 

Non mancano poi i prodotti per la difesa, come i diserbanti Roundup, Laudis e Adengo Xtra. Ideali per una crescita delle piante priva della competizione con le infestanti. Mentre l’insetticida Decis Evo consente una protezione ottimale degli insetti dannosi.

 

Lungo tutto il processo produttivo i campi sono poi monitorati dall’alto grazie a FieldView, la soluzione per l’agricoltura digitale sviluppata da Bayer che permette di pianificare le semine, identificando le giuste densità, e di seguire la crescita del mais giorno dopo giorno, per arrivare a fine anno con un raccolto soddisfacente.