Come valutare il momento giusto per seminare il mais? 6-mar-2023

Ci siamo quasi, il periodo di semina è alle porte, e come ogni anno si ripresenta la domanda: qual è il momento migliore per la semina del mais?

 

Innanzitutto, è importante ribadire che la semina è molto importante!

 

Una semina tardiva, fuori dalla finestra ottimale di intervento, può portare a una perdita di resa potenziale, ma anche anticipare troppo la semina, può avere delle conseguenze negative o indesiderate per il corretto sviluppo della coltura.
L’obiettivo, dunque, è determinare la corretta finestra di semina che garantisca un’emergenza e sviluppo iniziale ottimale per la coltura, e allo stesso tempo, eviti che alcune fasi chiave per sviluppo della coltura (es. fioritura) avvengano in momento di potenziale stress come alte temperature e/o siccità, come verificatasi in molti areali della pianura padana nella scorsa stagione.

 

La semina è un processo irreversibile. Un errore alla semina può portare ad una germinazione non uniforme, la quale determinerà dei ritardi nella crescita delle piante e di conseguenza delle spighe, abbassando così notevolmente il rendimento del raccolto.

 

Dopo la semina, il seme di mais richiede un’adeguata umidità ed una temperatura ottimale del suolo che deve essere sopra i 10°C per germinare e di circa 50 GDD (gradi somma termica) per emergere.

 

Ma allora cosa si deve assolutamente considerare nel momento della semina?

 

COME STIMARE I GRADI DI CALORE GIORNO (GDD)

I gradi di calore giorno vengono utilizzati per prevedere quando la pianta raggiungerà le diverse fasi di sviluppo. La somma termica per l’emergenza del mais è approssimativamente di 50 GDD.

 

 

*Max Temp : temperatura massima (°C); Min Temp: temperatura minima (°C); Base Temp: temperatura basale, che per il mais è 10 °C

Figura 1. Formula per calcolare i GDD

 

 

Generalmente i GDD si accumulano lentamente nelle semine anticipate e più velocemente in date di semina con temperature ottimali.

 

Come si può osservare nei grafici, in un’ipotetica semina del 1° Marzo, la soglia di 50 GDD viene raggiunta in 45 gg, mentre prendendo come riferimento una semina teorica del 1° Aprile, tale soglia viene raggiunta in 18 gg: 27 gg (45-18) di differenza affinchè il mais emerga. I grafici riportati sotto si riferiscono ai GDD 2020 accumulati nella località Orzinuovi (BS)

 

27 gg in cui il seme è vulnerabile, in cui vi è maggiore probabilità di avere plantula debole, con una emergenza disforme, compromettendo la resa già dalle prime fasi.

 

 

 

* fonte: https://www.ilmeteo.it/portale/archivio-meteo/Orzinuovi/2020

 

Ogni agricoltore può facilmente calcolare la media dei GDD che si sono manifestati nelle ultime annate nel suo areale e capire qual è la data più idonea di semina per le proprie condizioni.

 

Quali conseguenze può avere una semina troppo precoce con temperature e umidità non idonee?

 

  • GERMINAZIONE LENTA
    L’assorbimento di acqua è rallentato ed è probabile che la maggior parte del seme non abbia avuto il tempo di assorbire abbastanza acqua per germinare, finché la temperatura del suolo non aumenta almeno sopra gli 8°C.
  • LESIONI
    E’ possibile che si manifestino lesioni se l’imbibizione (idratazione del seme da 24 a 36 ore successive alla semina) avviene con l’assorbimento di acqua fredda. (Figura 2.)
     
  • Figura 2. Suoli freddi oppure con temperature disformi durante il processo di germinazione possono causare la deformazione del mesocotile che può manifestarsi nella forma a “cavatappi”.
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  • IRRIGIDIMENTO E ROTTURA MEMBRANE CELLULARI
    L’acqua fredda fa irrigidire e rompere le membrane cellulari e di conseguenza non avviene la germinazione, ciò poi comporterà un investimento (piante/mq) indesiderato.
  • EMERGENZA RITARDATA E IRREGOLARE
    La densità di semina ottimale viene messa a rischio a causa di una temperatura irregolare del suolo nei vari tipi di terreno. Ad esempio, in un appezzamento medio impasto limoso che è tendenzialmente freddo possiamo trovare una zona sabbiosa (più calda) dove l’emergenza è favorita. È chiaro che in una situazione limite, la differenza di emergenza sarà molto marcata. Un’emergenza irregolare può portare ad una potenziale perdita di resa dal 4 al 10% (Iowa State Research). (figura 3.)
     
  • Figura 3. Emergenza irregolare
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  • INDEBOLIMENTO DELLA PLANTULA
    Processi metabolici rallentati portano ad un dispendio eccessivo di energia nelle fasi post-germinative.
  • SVILUPPO RADICALE INIBITO O RALLENTATO
    Questo determina una conseguente riduzione dell’assorbimento dei nutrienti nelle prime fasi.
  • MAGGIORE ESPOSIZIONE A PATOGENI
    Quando la radichetta rompe il tegumento del seme, l’interno di questo è esposto all’attacco di insetti e malattie fungine, aumentando la probabilità di avere marcescenze del seme prima dell’emergenza della plantula, se le T° continuano ad essere basse per le due settimane successive alla germinazione.

Non dimentichiamoci, quindi, che prendere le giuste decisioni nel momento della semina è fondamentale!

 

Buona semina 2023!

 

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